Distorsione alla Caviglia

La distorsione alla caviglia è un’ipersollecitazione dell’articolazione che porta ad un eccessivo stiramento della struttura con danneggiamento dei tendini, legamenti e della capsula.

È il più frequente trauma muscolo-scheletrico a carico dell’arto inferiore.

Si calcola che ci sono circa 5.000 traumi discorsivi al giorno in Italia e in totale rappresenta il 20% dei traumi sportivi.
Gli sport dove questo trauma si presenta maggiormente sono:

  • pallavolo (56%)
  • basket (55%)
  • calcio (51%)
  • corsa di resistenza (40%)

Il 68% delle distorsioni è a carico della caviglia della gamba più forte, cioè quella che si usa per staccare o calciare.

distorsione alla caviglia

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Biomeccanicamente cosa succede in una distorsione di caviglia?

Con la distorsione della caviglia c’è la perdita momentanea (e reversibile) dei rapporti articolari tra la tibia e il perone con l’astragalo, per questo motivo viene definita distorsione tibia-tarsica.

Si ha un abbassamento del perone rispetto alla tibia, con uno scivolamento dell’astragalo sul calcagno e un’intrarotazione del navicolare (o scafoide) e del cuboide con un aumento di stress del terzo dito. A livello muscolare sono interessati i muscoli peronei e il muscolo tibiale posteriore.

La distorsione può essere di due tipi: in inversione o distorsione mediale oppure in eversione o distorsione laterale.

L’85% delle distorsioni avvengono in eversione e ciò è dovuto ad alcuni fattori come la non reattività dei muscoli peronei che non stabilizzano correttamente la caviglia e la morfologia del piede (cavo e supinato).

I legamenti interessati sono peroneo-astragalico anteriore, peroneo-calcaneare e peroneo astragalico posteriore. Il 30% delle lesioni sono a carico del peroneo-astragalico anteriore.

Il trauma distorsivo della caviglia viene classificato in questo modo:

  • Grado 0: non ci sono rotture legamentose;
  • Grado 1: rottura del legamento peroneo-astragalico anteriore;
  • Grado 2: rottura dei legamenti peroneo-astragalico anteriore e peroneo-calcaneare;
  • Grado 3: rottura dei tre legamenti.

 

Quali sono i sintomi di una distorsione di caviglia?

Nella zona interessata dal trauma si ha un dolore vivo che aumenta alla palpazione.

Gonfiore di entità modesta o cospicua dovuta alla rottura di un arteria che decorre sopra il legamento peroneo-astragalico anteriore (segno di Robert-Jaspert).

Aumento del dolore con la mobilità articolare e limitazione funzionale. Instabilità articolare.

Cosa fare in caso di distorsione?

Visto che non si può escludere una rottura ossea, bisogna andare al pronto soccorso per una diagnosi precisa.

Se il trauma avviene in luoghi lontano da soccorsi è bene non togliere la scarpa perché il dolore e il gonfiore potrebbero impedire di rimettere la scarpa.

Nei 6 mesi seguenti l’evento traumatico bisogna fare molta attenzione: il rischio di recidiva è maggiore.

Anche dopo che il trauma è stato curato si è evidenziato che il 30% delle persone lamenta una disfunzione cronica o episodi recidivi. Ecco perché è importante una rieducazione funzionale dopo l’episodio distorsivo. Una distorsione non recente porta a dei compensi ascendenti (dal basso verso l’alto) che posso alterare l’equilibrio del corpo e che devono essere eliminati per favorire la corretta funzione dinamica.

 

Trattamento per la distorsione alla caviglia.

In fase acuta un protocollo consigliato è il più recente PEACE&LOVE: Protection Elevation Avoid anti-inflammatories Compression Education & Load Optimism Vascularisation Exercise (Protezione, Elevazione, Evitare antifiammatori, Compressione, Educazione & Carico, Ottimismo, Vascolarizzazione, Esercizio) che sostituisce il P.O.L.I.C.E.

Nei primi 3/5 giorni si applica il PEACE.
La “Protezione” è la limitazione meccanica dei movimenti e viene attuata attraverso il taping, bendaggio funzionale e tutori.
L’ “Elevazione” serve per ridurre la pressione nei vasi sanguigni limitandone lo stravaso e per favorire il riassorbimento dell’essudato infiammatorio.
“Evitare antinfiammatori” l’infiammazione è un processo di guarigione del corpo e non deve essere ostacolata con antinfiammatori e ghiaccio.
La “Compressione” con bendaggio compressivo è utile per fermare l’emorragia e per ridurre il gonfiore.
“Educare” la persona che le sole terapie non bastano ma ci dovrà essere un percorso di lavoro attivo per recuperare.

Dopo 5 giorni si applica il LOVE.
“Caricare” con un carico progressivo a secondo del grado traumatico e con un adeguato movimento.
L“Ottimismo” è importante nella fase di riabilitazione, la paura allunga i tempi di recupero.
La “Vascolarizzazione” un’ attività cardiovascolare, sempre ne rispetto del dolore, migliora il flusso sanguigno accelerando il recupero.
L’ “Esercizio” è fondamentale nel recupero funzionale della struttura.

Nella fase sub-acuta inizia la riabilitazione e gli obbiettivi sono:

  • scomparsa del dolore per la ripresa delle attività,
  • eliminazione dell’edema,
  • eliminare il blocco muscolare e riequilibrare la muscolatura,
  • recuperare la mobilità articolare.

In questa fase è utile utilizzare sia la terapia strumentale che quella manuale. Ottimo supporto viene dall’applicazione del kinesio taping e del bendaggio funzionale che spesso si posso utilizzare contemporaneamente.

Nella fase di rieducazione funzionale bisogna recuperare la propriocettività rieducando il piede al movimento e alla corretta funzionalità articolare (con utilizzo di tavoletta Freeman, cuscino ad aria, banda elastica), recupero della forza dei muscoli stabilizzatori della caviglia. Tutto questo serve come prevenzione delle recidive.

Il massofisioterapista è uno dei professionisti più indicati nel trattamento sulla distorsione alla caviglia. Oltre alle tecniche manuali dispone di un bagaglio di strumenti, come il bendaggio funzionale o il kinesio tape, validi a velocizzare il recupero e renderlo completo.

Contattami e guarisci al meglio dalla distorsione alla caviglia.

Federico Polimene
Massofisioterapista, Terapista Fasciale, Massaggiatore
"Massofisioterapista - Iscrizione Ordini TRSM e PSTRP Monza-Brianza n°97"

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